- C/da Fontana dell'Occhio, 1 Reino (Bn)
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Cenni Storici
Il racconto della storia o delle leggende che riguardano Reino, è stato oggetto di interesse da parte di eminenti storici tra i quali: Meomartini, Rotili, Mariani… né vanno taciuti i frutti di ricerche universitarie, o il puro e semplice desiderio di indagine di studiosi locali come V. Scocca, N. Calzone, e Fernando G. Miele il quale si è interessato alle vicende ereditarie dei feudatari “Di Somma”.
Le prime testimonianze sull’abitato sono di tipo archeologico ed epigrafico, farebbero presagire origini romane.
Nella storia della Repubblica dei liguri bebiani, amministrata in un centro a qualche chilometro da Reino, le notizie si fanno più esplicite.
L’originario toponimo di Rasino, si è trasformato nel tempo in Regino, Resino, ed infine Reino.
Già nelle storie di Tito Livio, si accenna a Resino, con torrente omonimo ed una rocca ad esso vicina, anche sé, lo storico Meomartini fa risalire le origini del paese all’epoca Longobarda.
Si attribuisce al 699 d. C. la prima registrazione del nome Rasino.
San Vitaliano, vescovo di Capua, avrebbe ivi incontrato un anonimo miracolato de castello Regino che veniva a ringraziarlo.
Sicuramente già costituita nell’anno 1000 questa comunità risulta menzionata nell’atto di fondazione di Fragneto Rapinella.
Nel 1084 l’abate di Santa Sofia, Madelmo, avoca a sé il possesso della Chiesa di Santa Maria in Gruttis ed il convento benedettino che sorgeva nello stesso luogo.
Nell’1122 il feudatario Gerardo De Macchia dona questo feudo e la chiesa di S. Maria de Sipagno “in finibus de castello nostro Regino” all’abbazia beneventana di Santa Sofia.
Le ulteriori vicende che segnano i passaggi di proprietà del feudo, sono difficili da seguire.
In epoca dinastica angioina qualche pagina della storia coinciderà con quelle di Pesco Monteleone, di Fragneto Rapinella, di Casaldianna e di Macchia Saracena.
Giovanna II d’Angiò, Regina da quando aveva appena 7 anni, infeuderà sul luogo Nicola Pagano di Salerno. Ferdinando II venderà nel 1495 il feudo di Reino a Tommaso Carafa; e nel 1546 ritroveremo accreditato il possesso a Ferrante, figlio di Tommaso II.
Tra il 1566 ed il 1592, vari Carafa vanteranno il possesso di queste terre: Carlo nel 1566, Eleonora nel 1568, Fabrizio nel 1576 ed infine Tiberio, dal 1578 al 1592. Nel 1614 Fabrizio Carafa le venderà a Giovanni Geronimo Nani di Savona per 33.000 ducati.
Suo nipote Giovan Battista, ereditiere, divenuto debitore di Nicola Maria Di Somma, principe di Colle, sarà costretto a cederle al nuovo feudatario. Reino resterà possesso dei Somma fino al declino dei poteri feudali.
Dal 1816 al 1860, quindi passò al contado del Molise dopo aver fatto parte prima dell’Abbazia di Santa Sofia e poi al principato Ultra.
Nel 1861 divenne parte integrante della provincia di Benevento.